Se non pesa, allora inizia

Nel primo pomeriggio, con l’arrivo a Orio al Serio, la nostra avventura spagnola si e’ conclusa. Spagnola si… perche’ quella italiana e quotidiana e’ appena iniziata. Mentre cammini, l’arrivo a Santiago e infine a Finisterae sono delle mete che desideri raggiungere con tanta forza di volontà e tanta fatica: io stessa mi sono stupita di quanto potessi camminare… non ci avrei scommesso nulla alla partenza. Una volta là, ripensi ai tanti passi quotidiani, quelli che hai fatto in avanti o indietro a seconda della motivazione che ti aveva spinto a partire, ma che, in ogni caso, ti hanno condotto al km 0… e tiri le somme, ringrazi Dio, preghi che ti sostenga ancora. Arrivato a casa… pensi, e anche se ti sforzi, anche se ci sono stati momenti “che non sono andati” o non proprio come ti aspettavi, ti vengono in mente solamente quelli belli: l’emozione percorrendo i primi passi sul sentiero di frecce gialle, i paesaggi bellissimi a ricompensa della fatica fisica, le preghiere insieme e le tante intenzioni spontanee, i canti lungo la strada, il cucinare e il fare il bucato, i panni stesi sullo zaino, il sorriso di chi camminava con te. Lo zaino era piu’ leggero al ritorno… e non soltanto perché avevamo messo “i panni sporchi” in stiva… soprattutto perché in parte li avevamo lavati lungo il cammino. E li avevamo lavati a mano, cercando di adattarsi, faticando… perché lungo la strada non hai le comodita’ di casa, non hai la tv che ti impedisce di rimanere da solo con te, non hai il cellulare che squilla, non hai nemmeno l’orologio… non hai orario ed è proprio quello il segreto: ogni ora è quella giusta per fare silenzio, per porsi domande, per trovare nel cuore o nell’altro risposte, per sentire. Ed è anche nella fatica della ricerca che si apprezza il piacere della scoperta, è nella difficolta’ anche fisica che la soddisfazione di aver concluso ogni tappa con le proprie forze si fa’ grande. Ce l’ho fatta! Anch’io ce l’ho fatta! Si, lo zaino era piu’ leggero al ritorno perché la gioia non pesa, la preghiera s’innanza e lo sguardo… bé lo sguardo non poteva che essere all’insù.

ele

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