Il Cammino di Santiago, Harrison Kathryn

“Il Camino non è una vacanza ma piuttosto un periodo di tempo fuori dal tempo, dalla vita di tutti i giorni a casa. Ogni giorno mi stanco fino al punto di essere indifferente a quello che normalmente cercano i turisti: negozi, vedute, ristoranti, musei, assaggi di cultura diversa, tutte cose lì pronte per essere assaporate e acquistate… Questi lunghi momenti  di silenzio mi hanno insegnato una cosa che finora avevo fatto fatica a capire, ossia che il Camino può portare a un distacco dalle cose che ha qualcosa della filosofia zen, uno stato di consapevolezza non inquinato dalle passioni, dagli spasimi del desiderio per quello che mi manca. Paradossalmente, sono saldamente ancorata al mio corpo, ma nello stesso tempo riesco ad avere una visuale a volo d’uccello di me stessa. E’ un sentimento di accettazione, la sensazione che sto finalmente arrivando a cogliere le cose contro cui ho sempre cercato di combattere. Sento di essermi spogliata da una serie di eventi che in passato mi hanno resa infelice, come una nave appena vuotata e lavata, che ora è pulita e sgombra. E’ strano ed è piacevole, mi fa sentire bene, riposata.

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